__________________________________________________________________ __________________________________________________________________ ISSN 1080-3521 EDUCATIONAL SYNOPSES IN ANESTHESIOLOGY and CRITICAL CARE MEDICINE - Italia - Il giornale italiano on line di anestesia Vol 6 No 9 SETTEMBRE 2001 __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ Pubblicato elettronicamente da: Vincenzo Lanza, MD Servizio di Anestesia e Rianimazione Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli Palermo, Italy E-mail: (lanza@mbox.unipa.it) Keith J Ruskin, MD Department of Anesthesiology Yale University School of Medicine 333 Cedar Street, New Haven, CT 06520 USA Office: 203-785-2802 E-mail: ruskin@gasnet.med.yale.edu Copyright (C) 1996 Educational Synopses in Anesthesiology and Critical Care Medicine. All rights reserved. Questo rivista on-line può essere copiata e distribuita liberamente, curando che venga distribuita integralmente, e che siano riportati fedelmente tutti gli autori ed il comitato editoriale. Informazioni sulla rivista sono riportate alla fine. In questo numero: ATTI CONGRESSUALI ONLINE IX ESRA - ITALIAN CHAPTER CONGRESS 1 ESRA 2002 Italia Chapter - BEST COMUNICATIONS (part 1) 2 ESRA 2002 Italia Chapter - BEST COMUNICATIONS (part 2) _______________________________________________________ ATTI CONGRESSUALI ONLINE IX ESRA - ITALIAN CHAPTER CONGRESS La redazione di Esia-Italia è lieta di presentare online gli atti del IX Congresso Nazionale ESRA (European Society of Regional Anaesthesia) - Italian Chapter, tenutosi nel Novembre 2002 a Torino. I presidenti, il comitato organizzatore e il comitato scientifico hanno promosso questa iniziativa della pubblicazione dei lavori congressuali sul web, attraverso ESIA. Infatti da una parte essa si inscrive tra gli scopi di costituzione del gruppo ESRA, teso alla divulgazione delle conoscenze sull'anestesia loco-regionale e alla sua sempre più ampia applicazione nei diversi settori clinici, sottolineando i concetti di "Sicurezza e Outcome" che hanno permeato l'intera attività comngressuale, dall'altra si incontra con le finalità di formazione scientifica e tecnica di ESIA-ITALIA, che sfrutta le potenzialità di diffusione e l'immediatezza di approccio, proprie di Internet. Pertanto Esia-Italia dedica alcuni suoi numeri alla pubblicazione dei lavori congressuali e delle comunicazioni migliori, riconosciute dal comitato ESRA. In ogni caso la redazione di Esia-Italia non si riterrà responsabile di errori o di omissioni ravvisabili nei testi prodotti nè dell'eventuale impropria utilizzazione delle tecniche descritte.  _______________________________________________________ ESRA 2002 Italia Chapter - BEST COMUNICATIONS (part 1) _______________________________________________________ 1. Safety and Outcome in CSEA and integral Anaesthesia(CSE +mild narcosis) in Gynnaecological Surgical Procedures. Fanzago E. , Costa A.M. , Gado A.M. , Rosso F. 2. Dolore cronico di origine non neoplastica: approccio multimodale. Cionni , Ciardi A. , Rivera A. , Pappa C. , Di stefano I. , Margaria E. 3. Combined spinal epidural for labour analgesia--duration, efficacy and side effects of adding sufetanil or fetanil to bupivacaine intrathecally vs plain bupivacaine. Andrea Cucchi 4. ALR Subaracnoidea nel taglio cesareo: Levobupivacaina 0,5% Vs Bupivacaina 0,5% E. Lenares , M.P. Rainaldi , I. Bacchilega, L. DeEccher , G.Turchi , S.Baroncini 5. Minimum Local Analgesic dose of Levobupivacaine for Hallux Valgus Reapair. Parpaglioni R. , Costantino P. , Borghi B. , Paulon N. , Celleno D. 6. 0,50% Levobupivacaine Vs 0,75% Bupivacaine For Axillary plexus block. Murabito P. , Sorbello M. , Guglielmino A. , Ludica M. , Fresta T. , Brundo S. , Guzzetta G. , Mangiameli S. 7. Continuous interscalene brachial plexus bkock with ropivacaine or lidocaine for major shoulder surgery Casati A. , Vinciguerra F. , Albertin A. , Cappelleri G. , Bergonzi P.C. 8. L'anestesia venosa retrograda (A.V.R.) P.M. Giugiaro , P. Ferro , P.Cacioli 9. Il Blocco del plesso brachiale per via ascellare in chirurgia. Orto-traumatologia dell'arto superiore con L-Bupiovacaina. Nostra esperienza. M. Noto , C.D'Innocenzo , A.G. Renzulli , E. Miele , M.Orabona 10. Sciatic Nerve block with 0,75% ropivacaine, 0,5% levobupivacaine or 0,75% Levobupivacaine Vinciguerra F. , Casati A. , Albertin A. , Bergonzi P.C. 11. Studio del plesso lombare in diagnostica per immagini TC RMN ed ECT dalle consideraziooni anatomiche alla pratica clinica. Ciaschi A. , Di Benedetto P. , Bertini L. , Capotondi C. 12. La videoconferenza come strumento di CQI di un servizio di Analgesia e Rianimazione orientato alle diffusione delle tecniche di anestesia loco-regionale. L. Guglielmo , A. Pignataro 13. Acute PAin Service e terapia multimodale per il controllo del dolore postoperatorio. Moizo E. , Marchetti C. , Manzoni P. , Bergonzi P. , Putzu M. , Berti M. 14. Popliteal Catheter for Child controlled analgesia Marino G. , De Simone C. , Fierro G. 15. Blocco continuo del plesso brachiale in età pediatrica: trattamento di lesioni complesse dell'arto superiore. S. Nava , M. Meloni , E. Pataia , M. Rampoldi , L. Bertini ______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 SAFETY and OUTCOME in CSEA and Integrated Anaesthesia (CSE + mild narcosis) in Gynaecological Surgical Procedures. FANZAGO E., Costa AM, Gado AM, Rosso F. Dipartimento Anestesia e Rianimazione ASL 19 ASTI Dir S.Cardellino Introduction and methods In eight years experience at the Obstetrical and Gynaecological University Institute, Ospedale S.Anna in Torino and in the Ob and Gyn SOC ASL19 in Asti, more than 700 CSE(Combined Subaracnoid-Epidural Anaesthesia)(1) , were performed in patients scheduled for colpo-hysterectomy and vaginal mucosal repair, as well as laparo-hysterectomy or major gynaecological one as radical surgery and pelvic lymphadenectomy , or in obstetrics for non- obstetric procedure. We investigated intraoperative problems to perform the block and catheter positioning after subaracnoid block,sedation or narcosis problems, post-operative side effects and anesthesiologist,surgeons,nurses and over all patients’ satisfation.From January 2000 up to September 2002 , 260 patients who underwent CSE anesthesia were studied in the perioperative and in a follow up from three to six months after the procedure. They have been called up by a physician who did not perform the block,looking for neurological or local haematoma side effects or recall of discomfort or pain or gastrointestinal function(2) and other problems in the post operative period. Discussion Anesthesia protocols and accurate monitoring and precautions are discussed together with peri-operative good outcome results. Conclusions In all these procedures no major problems occurred. Good chance of safety is allowed if a CSE is performed under accurate checking for blood or liquor reflux from the epidural catheter(3) always injecting small amounts of drug each time(as if a test dose) and accurate positioning of the patient. About IA, the advice is an accurate mild sedation or even narcosis with curarization and intubation, checking, if possible ,brain activity with BIS or Evoked Potentials devices in order to avoid intraoperative awareness. Besides in IA , beware to achieve a good anaesthetic block at T4 at least from the beginning! With a combined spinal epidural it will takes only few minutes!On the other hand, "days" of recover will be saved for the good postoperative outcome . References 1. Rawal N,Van Zundert A et al - Combined spinal epidural technique. Regional Anesthesia, 22: 406-423, 1997 2. Jorgensen H. et al - Effect of epidural bupivacaine on gastrointestinal function and pain after major gynaecological surgery. Br J Anaesth 2001; 87:727-32 3. Norris MC et al. Are combined spinal epidural catheters reliable? International Journal of Obstetric Anesthesia(2000) 9,3-6. ______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 Dolore cronico di origine non neoplastica: approccio multimodale Cionini Ciardi A., Rivera A., Pappa C., Distefano I., Margaria E. I Servizio di Anestesia e Rianimazione S.Anna, OIRM, Torino Il dolore cronico di origine non neoplastica è oggetto di attenzione anche da parte dell’OMS, che consiglia di trattarlo in modo aggressivo adottando le linee guida già prescritte per il dolore da cancro. Dopo anni di dolore, quasi tutti i pazienti tendono a sviluppare alterazioni comportamentali come ansia, depressione, e riduzione dell’autostima; ciò determina spesso un’interruzione o una diminuzione dell’attività lavorativa e sociale. Il dolore perde quindi lecaratteristiche di sintomo ed assume valenza di malattia che esacerba problematiche psicologiche e sociali. Materiali e metodi: Tra il 1999 e il 2001, sono stati esaminati 10 soggetti con dolori di particolare gravità. La loro storia clinica è molto complessa e presenta come dato emergente una sindrome algica da almeno 10 anni. Le sedi anatomiche interessate dal dolore sono prevalentemente la regione perineale e genitale sia nelle donne che negli uomini. E’ stato utilizzato a scopo diagnostico il test MMPI che permette di valutare le componenti personologiche, e quindi modulare la terapia sia farmacologia che medica. Il colloquio risulta un utile strumento che consente al medico di far prendere coscienza al paziente di un’eventuale causa psicologica, identificando eventuali eventi traumatici sia fisici che psicologici che possono favorire il dolore, e di spostare l’attenzione dalla sede del dolore, inoltre permette di individuare soggetti con stati emotivi alterati. I pazienti sono stati trattati con farmaci gabaergici, risultatiefficaci nel trattamento del dolore cronico, antinfiammatori in fase acuta, applicazioni topiche per dolori ben localizzati e terapia antalgica invasiva, partendo dal presupposto che si tratti di dolori da deafferentazione. In questi pazienti è inoltre importante correggere comportamenti emotivi che potrebbero alterare la durata e l’intensità del dolore tramite la prescrizione di farmaci psicotropi (antidepressivi, ansiolitici, antipsicotici).Risultati: Dai dati raccolti si è osservato che le scale cliniche dell’MMPI maggiormente alterate sono:D (depressione), Hs (ipocondria) e Hy (isteria). Si è ottenuto il 29% di completa remissione nei pazienti trattati con blocchi periferici e farmaci psicotropi, non considerando i miglioramenti temporanei. Per ottenere risultati positivi, in questi pazienti difficilissimi, il medico deve avere una adeguata preparazione. In particolare è essenziale: - assistere ed ascoltare il paziente con disponibilità incondizionata; -prestare attenzione non solo alla sintomatologia dolorosa, ma anche a come essa viene vissuta dal paziente; -arginare le richieste di esami più o meno invasivi, di trattamento farmacologico e chirurgico e valutare attentamente gli insuccessi riferiti, proponendo terapie personalizzate; -trattare sia il sintomo dolore che le alterazioni emotive e personologiche che esso determina , migliorando così la qualità di vita. Bibliografia: 1. Brasseur L., Chauvin M., Guilbaud G., Dolori: fondamenti di base- Farmacologia in dolori acuti e cronici- terapie. Ed mediserve.; 2. Melzack R, Wall P.D., Pain mechanism: a new theory, Science, 150, 1965; 3. Mongini F., Le cefalee e il dolore facciale. Utet, 1998, Torino; 4. Blumer D., Heilbronn M., Chronic pain as a variant of depressive desease the pain prone disorder J Nerv Ment Dis,1982,170:380-406 ______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 Combined spinal epidural for labour analgesia--duration, efficacy and side effects of adding sufentanil or fentanyl to bupivacaine intrathecally vs plain bupivacaine. Andrea Cucchi Servizio di Anestesia Polispecialistica e Terapia del Dolore Istituto Policlinico San Donato, San Donato Milanese The combined spinal-epidural (CSE) technique has become increasingly popular for labor analgesia. The advantages of the CSE include more rapid onset of analgesia, reduced total drug dosage, minimal or no motor blockade ("walking analgesia"), and increased patient satisfaction. CSE has also been associated with more rapid cervical dilation when compared to epidural analgesia in nulliparous women in early labor. AIM OF STUDY: The aim of the study was to evaluate the efficacy and side effects of adding sufentanil 10 micrograms, sufentanil 5 micrograms, fentanyl 10 micrograms or a control of 1 mL saline to 1mg (0,4 ml bupivacaine 0,25%) given intrathecally via combined spinal epidural (CSE) for labour pain relief in the first stage. METHOD: One hundred ASA I or II patients who requested for epidural analgesia were randomised to four groups. CSE was performed with a 18G Tuohy and 27G Whitacre needle. RESULTS: Patients in the sufentanil / bupivacaine (both groups) have a significantly longer duration of analgesia (167.5 min +/- 62.3) compared with fentanyl/bupivacaine (109.0 min +/- 54,7) and with plain bupivacaine (67.0 min +/- 31.1). Pruritus was (80%) in patients with sufentanil (both groups) and lower in fentanyl group (42.4%). There was no significant difference in the incidence of nausea or vomiting, motor blockade (Bromage score) and pain relief (VAS) except an high incidence of hypotension in the sufentanil 10 micrograms group. Pain scores were lowest in the sufe ntanil group. Fetal heart rate changes and Apgar scores were not significantly different between the groups. Sedation was present in 10 mgs sufentanyl group.  CONCLUSION: In combined spinal epidural for labour analgesia, adding sufentanil 5 micrograms to intrathecal bupivacaine 1 mg, provided fast onset and good analgesia for a longer duration compared with adding fentanyl 10 micrograms and with plain bupivacaine. The main side effect was pruritus. Neonatal outcome was similar. The dose 10 mgs of sufentanyl should be avoided because high incidence of hypotension and deep sedation not satisfactory for "walking analgesia". Lo WK, Chong JL, Chen LH. Combined spinal epidural for labour analgesia--duration, efficacy and side effects of adding sufentanil or fentanyl to bupivacaine intrathecally vs plain bupivacaine. Singapore Med J. 1999 Oct;40(10):639-43 Rawal N, Holmstrom B, Crowhurst JA, Van Zundert A. The combined spinal-epidural technique. Anesthesiol Clin North America. 2000 Jun;18(2):267-95. Review. Cheng CJ, Sia AT, Lim EH, Loke GP, Tan HM. Either sufentanil or fentanyl, in addition to intrathecal bupivacaine, provide satisfactoryearly labour analgesia. Can J Anaesth. 2001 Jun;48(6):570-4. Lim EH, Sia AT, Wong K, Tan HM. Addition of bupivacaine 1.25 mg to fentanyl confers no advantage over fentanyl alone forintrathecal analgesia in early labour. Can J Anaesth. 2002 Jan;49(1):57-61. ______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 ALR SUBARACNOIDEA NEL TAGLIO CESAREO: LEVOBUPIVACAINA 0.5% VS BUPIVACAINA 0.5%. E. Lenares, M.P. Rainaldi, I. Bacchilega, L. DeEccher, , G. Turchi, S.Baroncini. Dipartimento di Anestesia Rianimazione, Terapia Intensiva e Terapia Antalgica, U.O. Anestesia e Rianimazione Baroncini; Azienda Ospedaliera di Bologna, Policlinico S.Orsola Malpighi. Materiali e Metodi 30 pazienti sottoposte a taglio cesareo d’elezione in ALR subaracnoidea, sono state suddivise consecutivamente in 2 gruppi. Nel gruppo L, 15 pz., è stata impiegata Levobupivacaina 0.5% 10 mg e Sufentanyl 2 mcg; in quello B, 15 pz., è stata utilizzata Bupivacaina 0.5% isobarica 10 mg e Sufentanyl 2 mcg. Sono stati presi in esame:· onset time in minuti ( raggiungimento del dermatomero T5); · presenza di ipotensione arteriosa sintomatica (P.A. < 20% della basale); · discomfort della paziente ed eventuale analgesia supplementare intraoperatoria; · Bromage Scale a 1 e 2 ore dal blocco · effetti collaterali intra e post-operatori (nausea, vomito, bradicardia, sedazione, aritmie, brivido);· intervallo di tempo (min) dalla prima richiesta di analgesia e il grado di soddisfazione delle pz. a 24 h.L'analisi statistica è stata condotta utilizzando il software statistico SPSS v10.1. I dati parametrici espressi come media±SD, sono stati confrontati utilizzando il t-test per campioni indipendenti. I dati non parametrici espressi come percentuale sono stati confrontati utilizzando il test Chi quadro e il test U di Mann-Whitney quando appropriato. Una p<0.05 è stata considerata significativa. Dall’analisi dei dati dello studio clinico non si sono evidenziate, nei due gruppi, differenze per quanto riguarda il tempo di onset, l'estensione dermatomerica della analgesia ed il blocco motorio.L’ipotensione arteriosa sintomatica è stata percentualmente maggiore nel gruppo B pur in assenza di significatività statistica, e così anche l'incidenza degli effetti collaterali intra e post operatori.L'intervallo di tempo dalla prima richiesta di analgesia non è stato significativamente differente nei due gruppi. Nel gruppo L si è manifestato un caso di severo discomfort intraoperatorio, trattato con somministrazione di propofol ev.Il grado di soddisfazione delle pazienti è risultato essere complessivamente positivo in entrambi i gruppi senza differenze statistiche significative. In base ai dati ottenuti da questo studio il blocco subaracnoideo realizzato con la levobupivacaina[1] nel taglio cesareo, non presenta significative differenze da quello ottenuto con la bupivacaina.La limitatezza dei casi trattati non permette di trarre conclusioni definitive che necessitano di ulteriori più ampi studi. Si può comunque affermare che la migliore tollerabilità e ridotta cardiotossicità della levobupivacaina, nei confronti della bupivacaina, ne rendono preferibile l’uso soprattutto nella paziente gravida.[2 -3] Tabella: Parametro  Gruppo Bupivacaina Gruppo Levobupivacaina Sig. Onset Time (min.) 7.47±2.58  9.33±3.59 ns Consumo efedrina (mg) 14.00±15.08 8.00±5.36 ns Disconfort Intaoperatorio 93.3% 80.0% ns Necessità Suppl.Analges. 0%  6.7% ns Bromage inizio intervento ns 0  0%  0% 1 0% 6.7% 2 26.7% 20.0% 3 73.3% 73.3% Bromage fine intervento ns 0 53.3% 40% 1 6.7% 26.7% 2 20.0% 13.3% 3 20.0% 20.0% Inc. Bradicardia Intraop. 13.3% 40.0% ns Inc. Nausea e Vomito Intraop. 13.3% 20.0% ns Eff. coll. postoperatori 20.0%  13.3% ns Soddisfazione finale: ns non soddisfatta 0% 13.3% soddisfatta  46.7% 46.7% molto soddisfatta 53.3% 40.0% Bibliografia: 1. G. A. McLeod and D. Burke, Levobupivacaine. Anaesthesia 56, 331-341 (2001). 2. R. W. Gristwood, Cardiac and CNS toxicity of levobupivacaine: strengths ofevidence for advantage over bupivacaine. Drug Saf 25, 153-163 (2002). 3. A. C. Santos and P. I. DeArmas, Systemic toxicity of levobupivacaine, bupivacaine,and ropivacaine during continuous intravenous infusion to nonpregnant and pregnantewes. Anesthesiology 95, 1256-1264 (2001). ______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 MINIMUM LOCAL ANALGESIC DOSE OF LEVOBUPIVACAINE FOR HALLUX VALGUS REPAIR Parpaglioni R*, Costantino P*, Borghi B**, Pauolon L***,Celleno D* *Department of Anesthesiology and Intensive Care, Fatebenefratelli Hospital, Rome, Italy; ** Department of Anesthesiology and Intensive Care Rizzoli Orthopedic Institute, Bologna; ***AfaR - Fatebenefratelli Hospital, Rome, Italy. Introduction: The aim of this study was to determine the minimum local analgesic dose (MLAD) of levobupivacaine for the hallux valgus surgery. Methods: After institutional ethical approval, 19 consecutive ASA physical status I or II patients scheduled for elective hallux valgus repair, received sciatic nerve block with classical Labat approach. With the aid of a nerve stimulator, a 18-gauge 15. 2cm (contiplex Braun) needle was advanced until the inversion or dorsiflexion 1 of the operated foot was evoked at 0.4 mA stimulating current. Once the needle was properly placed a total of 30ml of test solution was injected incrementally using 1 repeated aspiration test after each 15ml, then a continuous peripheralblock catheter was placed 2 . The starting dose was 115mg and the following doses were determined by the response of the previous patient using up-down sequential allocation 3 . A blinded observer assessed the efficacy at 5, 10, 15, 20, 25, 30, 45 and 60 minutes after the injection of local anesthetic using loss of pinprick sensation in the sciatic nerve distribution. The test solution had to achieve a Hollmen scale grade 3 (no pinprick sensation at all) to be judged effective within 60 min after injection 4 . Effective or ineffective responses determined a 2.5mg decrease or increase for the next patient, respectively.  Results: The up-down sequences are shown in the Figure. The MLAD of levobupivacaine for hallux valgus repair was110.3mg (C.I.95% ± 1.0mg) and the MLAD95=112.3mg (C.I.95% ± 2.2mg) using the formula of Dixon and Massey. Conclusions: In this study we established the MLAD of levobupivacaine for hallux valgus repair; further studies are in progress to establish the MLAD of others local anesthetics.References: 1)Benzon HT, et al., Anesthesiol 1997; 87 (3): 547-52. 2) Bailey SL, et al., Reg Anesth 1994; 19(1): 9-13. 3) Columb MO, Lyons G, Anesth Analg 1995; 81: 833-837. 4) Casati A, et al., Anesth Analg 2002; 94(4): 987-90. Key words: levobupivacaine, up-down, peripheral nerve block. The up-down sequential allocation. ______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 0.50% LEVOBUPIVACAINE vs 0.75% ROPIVACAINE FOR AXILLARY PLEXUS BLOCK. Paolo Murabito, Massimiliano Sorbello, Aurelio Guglielmino, Mariella Iudica, Teresa Fresta, Simona Brundo, Giuseppe Guzzetta, Salvatore Mangiameli Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione dell' Università di Catania, Azienda Policlinico Catania KEY WORDS: brachial plexus, ropivacaine, levobupivacaine BACKGROUND: Aim of this study was to evaluate 0.5% levobupivacaine vs 0.75% ropivacaine for axillary brachial plexus block for upper limb orthopaedic surgery. METHODS: 20 ASA I-III patients, mean age 41±5 years, undergoing upper extremities orthopaedic surgery for post-traumatic tendineal reconstruction (n=6), fractures (wrist, n=3; metacarpal, n=5; phalanges, n=5) and Carpal Tunnel Syndrome (n=1). A brachial plexus axillary block was performed, using neurostimulator after 3 leads EKG, SPO2 and NIBP monitoring All patients were randomly divided in two groups: GROUP L (n=10 patients) receiving 3 mg/kg of 0.5% levobupivacaine and GROUP R (n=10 patients) receiving 3 mg/kg of 0.75% ropivacaine. Onset time (min), duration of analgesic effect (evaluated as elapsed time before first intravenous administration of analgesic drugs), motor block entity (Bromage Scale 1-4) before incision and two hours after the end of surgery. Adverse effects were also recorded. Statistic analysis was performed with t-test for paired samples, with significance for p<0.05. RESULTS: onset time for group L was 10±2.3 min vs 12.9±1.6 min for group R (p<0.05), with a mean postoperatory duration of the analgesic effect of 521±19 min for group L vs 346±12 min for group R (p<0.05).Mean Bromage score before incision was 1 for both groups, and similarly resulted 4 for both groups two hours after surgery. No adverse effects were recorded in both groups. CONCLUSIONS: 0.5%, 5 mg/kg levobupivacaine results in a significantly faster onset and longer analgesic effect versus 0.75%, 3 mg/kg ropivacaine. Entity of motor block was similar in both groups before incision, and two hours after surgery, without adverse effects for both molecules. REFERENCES:. McLeod GA, Burke D Levobupivacaine. Anaesthesia 2001 Apr;56(4):331-41 MASSIMILIANO SORBELLO, VIA GENOVA 80, 95127 CATANIA; hypnomax@jumpy.it ______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 Continuous interscalene brachial plexus block with ropivacaine or lidocaine for major shoulder surgery. Casati A, Vinciguerra F, Albertin A, Cappelleri G, Bergonzi PC. Dept. of Anesthesiology, Vita-Salute University of Milano - IRCCS H. San Raffaele (Italy) Background: The aim of this prospective, randomized, blind study was to compare interscalene brachial plexus block performed with either ropivacaine or lidocaine.   Methods: With ethical committee approval and written informed consent, 36 patients scheduled for elective major shoulder surgery with interscalene block were randomly allocated to receive 30 ml of 0.5% ropivacaine (n = 20) or 1.5% lidocaine (n = 16). In all patients a catheter was also introduced into the brachial plexus, and the block was maintained with a patient-controlled infusion of 0.2% ropivacaine or 1% lidocaine, respectively. Onset and intensity of surgical block, as well as quality of postoperative pain relief and degree of motor block were recorded. Results: No differences in demographic parameters were reported between the two groups. The onset of surgical block was 5 (5 – 40) min with lidocaine and 25 (10 – 60) min with ropivacaine (P = 0.001). Analgesic supplementation with 0,1 mg fentanyl I.V. was required to complete surgery in 5 Ropivacaine patients (26%) and 6 Lidocaine patients (37%) (P=0,86). One patient in each group also required I.V. infusion of Propofol. The table shows the degree of pain, assessed with the visual analogue scale (VAS), in the two groups. Total consumption of postoperative local anesthetic solution was 147±34 ml with ropivacaine and 173±34 ml with lidocaine (P=0,07). The ratio between incremental boluses asked to the pump and given to the patient was 0,7 ± 0,2 in ropivacaine group and 0,4 ± 0,2 in lidocaine group (P=0,005). No differences in recovery of motor block were observed between the two groups. VAS (mm) PACU 8 16 24 LIDOCAINE 36 ± 37 24 ± 20 25 ± 21 27 ± 22 ROPIVACAINE  7.5 ± 22 14 ± 18 23 ± 21 24 ± 16 P 0.004 0.14 0.76 0.95 Conclusion: 30 ml of 1,5% lidocaine provides the same quality of interscalene block, with a shorter onset time than that provided by the same volume of 0,5% ropivacaine. To maintain the same quality of postoperative analgesia, patients receiving 1% lidocaine required a larger number of patient controlled supplementation as compared to those receiving 0.2% ropivacaine with a less efficient pain control. ______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002  _______________________________________________________ ESRA 2002 Italia Chapter - BEST COMUNICATIONS (part 2) _______________________________________________________ 1. Safety and Outcome in CSEA and integral Anaesthesia(CSE +mild narcosis) in Gynnaecological Surgical Procedures. Fanzago E. , Costa A.M. , Gado A.M. , Rosso F.2. Dolore cronico di origine non neoplastica: approccio multimodale. Cionni , Ciardi A. , Rivera A. , Pappa C. , Di stefano I. , Margaria E.3. Combined spinal epidural for labour analgesia--duration, efficacy and side effects of adding sufetanil or fetanil to bupivacaine intrathecally vs plain bupivacaine. Andrea Cucchi4. ALR Subaracnoidea nel taglio cesareo: Levobupivacaina 0,5% Vs Bupivacaina 0,5% E. Lenares , M.P. Rainaldi , I. Bacchilega, L. DeEccher , G.Turchi , S.Baroncini5. Minimum Local Analgesic dose of Levobupivacaine for Hallux Valgus Reapair. Parpaglioni R. , Costantino P. , Borghi B. , Paulon N. , Celleno D.6. 0,50% Levobupivacaine Vs 0,75% Bupivacaine For Axillary plexus block. Murabito P. , Sorbello M. , Guglielmino A. , Ludica M. , Fresta T. , Brundo S. , Guzzetta G. , Mangiameli S.7. Continuous interscalene brachial plexus bkock with ropivacaine or lidocaine for major shoulder surgery Casati A. , Vinciguerra F. , Albertin A. , Cappelleri G. , Bergonzi P.C.8. L'anestesia venosa retrograda (A.V.R.) P.M. Giugiaro , P. Ferro , P.Cacioli9. Il Blocco del plesso brachiale per via ascellare in chirurgia. Orto-traumatologia dell'arto superiore con L-Bupiovacaina. Nostra esperienza. M. Noto , C.D'Innocenzo , A.G. Renzulli , E. Miele , M.Orabona10. Sciatic Nerve block with 0,75% ropivacaine, 0,5% levobupivacaine or 0,75% Levobupivacaine Vinciguerra F. , Casati A. , Albertin A. , Bergonzi P.C. 11. Studio del plesso lombare in diagnostica per immagini TC RMN ed ECT dalle consideraziooni anatomiche alla pratica clinica. Ciaschi A. , Di Benedetto P. , Bertini L. , Capotondi C. 12. La videoconferenza come strumento di CQI di un servizio di Analgesia e Rianimazione orientato alle diffusione delle tecniche di anestesia loco-regionale. L. Guglielmo , A. Pignataro 13. Acute PAin Service e terapia multimodale per il controllo del dolore postoperatorio. Moizo E. , Marchetti C. , Manzoni P. , Bergonzi P. , Putzu M. , Berti M. 14. Popliteal Catheter for Child controlled analgesia Marino G. , De Simone C. , Fierro G. 15. Blocco continuo del plesso brachiale in età pediatrica: trattamento di lesioni complesse dell'arto superiore. S. Nava , M. Meloni , E. Pataia , M. Rampoldi , L. Bertini ______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 P.M. GIUGIARO, P. FERRO, P. CACIOLI A.S.L. 6 - OSPEDALE CIVILE CIRIE' – TORINO – ITALIA U.O.A. ANESTESIA E RIANIMAZIONE-DIRETTORE: DR. PIER MARIO GIUGIAROL'ANESTESIA VENOSA RETROGRADA (AVR) L’anestesia venosa retrograda fu realizzata per la prima volta da Bier nel 1908, ma conobbe il successo solo dopo il 1946, anno di introduzione sul mercato di nuovi anestetici locali con minor tossicità.  Il meccanismo d’azione è ancora oggetto di dibattito. L’ischemia e la compressione nervosa diretta, realizzate mediante fascia di Esmarch e tourniquet, non sono infatti sufficienti per ottenere un’anestesia chirurgica. Studi con marcatori come il tecnezio 99 metastabile indicano come l’anestetico locale raggiunga sia il tronco nervoso principale che le terminazioni nervose periferiche, grazie al letto vascolare. I tronchi nervosi di maggior calibro sono i primi ad essere raggiunti dall’anestetico, grazie alla loro ricca vascolarizzazione.  E' una tecnica di facile esecuzione, di costo limitato e con percentuale d’insuccesso inferiore all'1%. L’anestesia si instaura rapidamente e il rilasciamento muscolare è di buona qualità. E’ indicata nei pazienti allergici, nei COPD, nei pazienti a stomaco pieno, nella chirurgia ambulatoriale. Può essere però utilizzata solo per interventi di durata inferiore a 90 minuti; determina scarsa analgesia post-operatoria; in alcuni casi il paziente tollera con difficoltà il bracciale. Le indicazioni sono rappresentate da interventi chirurgici limitati alla mano, avambraccio, piede, gamba. Le controindicazioni dipendono dall’impossibilità di ottenere un’occlusione arteriosa soddisfacente: nel grande obeso, nel forte iperteso, nei pazienti con calcificazioni estese delle arterie. Non è inoltre indicata nei pazienti con drepanocitosi o con ischemia acuta dell’arto. Per alcuni autori sono controindicazioni relative il blocco atrio-ventricolare di II o III grado non condotto, la cellulite infettiva e l’arterite.  Le complicanze sono legate alla decompressione precoce (< 20 minuti) del bracciale pneumatico, con effetti collaterali sistemici da tossicità dell’anestetico locale. Vengono descritti i materiali e i farmaci impiegati. Gli anestetici più utilizzati sono la Lidocaina 0,5%, la Mepivacaina 1%, e attualmente la ropivacaina 0,2%. Vari farmaci vengono impiegati come coadiuvanti dell'anestetico locale, allo scopo di migliorare la tollerabilità del bracciale e protrarre l'effetto analgesico post-operatorio. Viene descritta la tecnica e viene presentata la casistica relativa all'impiego dell'AVR nella piccola chirurgia dell'avambraccio e della mano, affermatasi ormai da molti anni presso l'Ospedale Civile di Ciriè. BIBLIOGRAFIA: Atanassoft PG et al.: Ropivacaine 0.2% and lidocaine 0.5% for intravenous regional anaesthesia in outpatient surgery. Anesthesiology 2001 Sep; 95(3): 627-31 Brown EM. Intravenous regional anesthesia: Review of 20 years experience. Can.J. Anesth. 1989; 36: 307-310 Choice A, Peng P. A systematic review of adjunct for intravenous regional anesthesia for surgical procedures. Can. J. Anaesth. 2002 Jan; 49(1): 32-45______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 IL BLOCCO DEL PLESSO BRACHIALE PER VIA ASCELLARE IN CHIRURGIA ORTO-TRAUMATOLOGICA DELL'ARTO SUPERIORE CON L-BUPIVACAINA. NOSTRA ESPERIENZA. AUTORI: M. Noto, C. D'Innocenzio, A.G. Renzulli, E. Miele, M. Orabona ASL Napoli 1, P.O. CTO, Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, Direttore dr. R. Pelella -OBIETTIVO Obiettivo dello studio è la valutazione dei risultati ottenuti nel blocco del plesso brachiale utilizzando L-bupivacaina allo 0,5 % riguardo l'efficacia, l'onset e la durata del blocco sensitivo e motorio. -MATERIALI E METODI Nel periodo aprile-giugno 2002 abbiamo effettuato il blocco del plesso brachiale per via ascellare in 30 pazienti ambosessi, appartenenti alle classi ASA I-III, di età compresa tra i 16 e gli 85 anni, con patologie orto-traumatologiche riguardanti il gomito, l'avambraccio e la mano. Per l'esecuzione del blocco abbiamo utilizzato un ago da 25 o 50 mm, collegato ad ENS che genera uno stimolo di 0,3- 0,5 mA ad una frequenza di 2 Hz, ricercando le 4 mioclonie fondamentali. Abbiamo utilizzato L-bupivacaina allo 0,5% al dosaggio di 1,5-2 mg/kg senza mai superare i 150 mg complessivi. Tutti i pazienti erano stati premedicati e monitorati come di consueto. -RISULTATI In tutti i casi trattati è stato portato a termine l'intervento senza dover utilizzare altri tipi di anestesia. L'onset sensitivo medio è stato di 6 min., quello motorio di 10 min. L'offset è stato di 950 min. +/- 45min. per il blocco sensitivo e 900 min. +/- 45 min. per quello motorio. Non sono stati evidenziati effetti collaterali legati alla metodica né fenomeni di tossicità correlati all'anestetico locale. -CONCLUSIONI L'impiego della L-bupivacaina si è dimostrato sempre efficace e risulta particolarmente utile negli interventi di lunga durata e nei casi in cui è richiesta una prolungata analgesia post-operatoria. ______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 Sciatic nerve block with 0.75% ropivacaine, 0.5% levobupivacaine or 0.75% levobupivacaine. Vinciguerra F, Casati A, Albertin A, Bergonzi PC.  Dept. of Anesthesiology, Vita-Salute University of Milano - IRCCS H. San Raffaele (Italy). Background: The aim of this prospective, randomized, double-blind study was to evaluate the intra- and postoperative clinical properties of levobupivacaine 0.5% and 0.75% for sciatic nerve block and compare them with those of 0.75% ropivacaine. Methods: With ethic committee approval and written informed consent, 45 healthy patients undergoing hallux valgus repair were randomly allocated to receive sciatic nerve block with 20 ml of 0.5% levobupivacaine (group Levo-5, n = 15) 0.75% levobupivacaine (group Levo-7.5, n = 15), or 0.75% ropivacaine (group Ropi-7.5 n = 15). Onset time and recovery of nerve block as well as time to first pain medication and rescue analgesic consumption during first 24 h after surgery were recorded in a double-blind fashion. Results:The onset time of surgical block was 5 (5 – 40) min in group Levo-7.5, 30 (5 – 60) min in group group Levo-5, and 20 (5 – 50) min in group Ropi-7.5 (P = 0.02). The figure 1 shows the survival analysis of first request of postoperative pain medication in the three groups. Rescue tramadol was required by 4 patients (26%) of group Levo-7.5, 7 patients (53%) of group Levo-5 and 9 patients (69%) of group Ropi-7.5 (P = 0.02), with a lower consumption in group Levo-7.5 [0mg (0 – 100 mg)] than in group Ropi-7.5 [100 mg (0 – 200 mg)] (P = 0.02). Conclusions: Results of this prospective, randomized, double-blind study demonstrate that 0.75% levobupivacaine provides a shorter onset time and a longer duration of nerve block as compared to the 0.5% concentration, with a longer duration of postoperative analgesia than that provided by 0.75% ropivacaine, leading to significant reduction in consumption of postoperative pain medication.______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 Studio del plesso lombare in diagnostica per immagini TC RMN ed ECT dalle considerazioni anatomiche alla pratica clinica Ciaschi A., Di Benedetto P., Bertini L., Capotondi C.* Servizio di Anestesiologia e Rianimazione Ospedale CTO Roma *Servizio di Diagnostica per immagini ospedale G.Tannini Obbiettivi: Valutazione in diagnostica per immagini TC, RM ed ECT dei rapporti anatomici del plesso lombare e delle strutture ad esso adiacenti che possono essere coinvolte durante l’esecuzione del blocco periferico. Metodi: Sono state valutate immagini acquisite sui 3 piani ortogonali in modo diretto (RM e ECT) o indiretto con ricostruzioni computerizzate (TC) relative alla regione di origine e decorso del plesso lombare.Sono sta te misurate le distanze dalla cute in direzione antero posteriore fino ai rami del plesso lombare e dalla cute alle altre strutture adiacenti quali il polo renale, l’uretere, il duodeno, i grandi vasi addominali, la cavità peritoneale in direzione antero posteriore e laterale rispetto alla linea interspinosa. Risultati: Il plesso lombare è formato dalle branche anteriori dei rami da L2 a L5 e talvolta da una branca accessoria di T12.Si formano rispettivamente i Nn: ilio-inguinale, otturatorio, femoro cutaneo laterale e femorale.Ha la forma piramidale ed è contenuto all’interno del muscolo psoas. I reperi classici del blocco periferico considerano la linea bicresto-iliaca (proiezione di L4) e la linea interspinosa.Il punto di inserzione dell’ago si trova a 4 ,5 cm lateralmente all’interspinosa all’altezza della bicrestoiliaca.Procedendo dalla cute verso il plesso l’ago attraversa la cute, il sottocutaneo, i mm.paravertebrali, prende contatto con la traversa di L4-L5, il m. quadrato dei lombi ed infine lo psoas ed il plesso.In imaging evince la distanza medio antero posteriore cute plesso si aggira tra 70-85 mm, e che anche nelle persone obese non è consigliabile approfondirsi più di 100 mm. Ad una distanza antero-posteriore maggiore di 11 cm si repertano l’uretere (tra 10 e 14 cm, 2-4 cm lateralmente all’interspinosa), il polo renale (la distanza dall’interspinosa è tra 4,5 -6 cm), il duodeno e la cavità peritoneale ad una distanza laterale maggiore di 6 cm.Il polo renale di destra specialmente nella inspirazione profonda può scendere a livello di L3 e consigliabile pertanto prendere sempre contatto con l’apofisi traversa di L4-L5 a livello della bicrestoiliaca.(1) bibliografia 1. Aida S, Takahashi H, Shimoji K. Renal subcapsular hematoma after lumbar plexus block. Anesthesiology 1996; 84: 452–5.______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 La videoconferenza come strumento di CQI di un servizio di Anestesia e Rianimazione orientato alla diffusione delle tecniche di anestesia loco-regionale L.Guglielmo ,A.Pignataro Servizio di Anestesia e Rianimazione Ospedale Buccheri La Ferla FBF PalermoIntroduzione Il continuo miglioramento della qualità (CQI) delle prestazioni sanitarie trova uno dei suoi presupposti principali nell'aggiornamento tecnico-scientifico del team che normalmente si realizza attraverso riunioni dello staff sanitario. Le recenti innovazioni nel campo delle tecnologie di telecomunicazione ed in particolare dei sistemi di videoconferenza (VC) hanno reso possibile anche per piccoli gruppi di lavoro1 l'utilizzazione di questo sistema di comunicazione in grado di raggiungere ogni singolo operatore (impegnato contemporaneamente in un altra attività o all’esterno dell’ospedale). Abbiamo dunque, in questo lavoro, utilizzato la videoconferenza durante un ciclo di riunioni di aggiornamento per verificarne la praticità di uso e l'efficacia nella diffusione delle informazioni scientifiche riguardanti anche l’aggiornamento sulle tecniche di anestesia loco-regionale. Metodi Abbiamo confrontato un ciclo di 10 riunioni mensili di aggiornamento del Servizio di Anestesia (medici ed infermieri) effettuate con modalità tradizionale (CS), con un ciclo di 10 riunioni mensili effettuate con un sistema di VC che prevedeva la trasmissione ad altre postazioni di lavoro di immagini e filmati riguardanti anche le tecniche di anestesia loco-regionale. Il sistema utilizzato per la VC era costituito da una scheda video (Matrox mistique) connessa ad una videocamera Sony DCR TRV9E, presente nella sala della conferenza. I dati processati da Microsoft Windows Media Encoder venivano inviati al server dove Windows Media server provvedeva alla conservazione ed alla diffusione delle immagini che erano visibili sui computer periferici grazie a Windows Media Player. Microsoft Netmeeting consentiva ai partecipanti esterni di partecipare attivamente. Per verificare l'apprendimento delle informazioni scientifiche trasmesse veniva distribuito un questionario (Qs) a scelta multipla a tutti i componenti del Servizio dove erano poste 20 domande inerenti i temi trattati ed un questionario sull’efficacia della VC come mezzo tecnico (Qt) le cui risposte erano graduate secondo una scala a 5 punti. I dati espressi come medie ±ds venivano confrontati statisticamente tra di loro utilizzando il test T di student. Veniva posto a p<0.05 il livello minimo di significatività. Risultati Il numero dei partecipanti alla riunione di aggiornamento era di 9.2±2.62 nel ciclo CS e di 13.50±0.97 nel ciclo VC (p<0.05). La durata della riunione era di 64±7.75 min nel ciclo CS e di 82.6±9.71 nel ciclo VC (p<0.05). Il numero degli interventi dopo la fine della relazione era di 2.10 ±0.74 nel ciclo CS e di 4.70±0.95 (p<0.05). L'analisi delle risposte al Qs evidenziava una percentuale di risposte corrette del 69.5%± 11.65 nel ciclo CS e di 81.00%± 6.99 nel gruppo VC. Nel Qt il punteggio medio era di 3.6±1.07  Discussione La tecnologia attuale ha messo a punto tecniche di trasmissione di immagini con strumenti di informatica personale e a basso costo che hanno certamente ampliato anche in campo sanitario le possibilità informative e conoscitive. I risultati di questo lavoro evidenziano un aumento del numero e delle informazioni acquisite dai partecipanti alle riunioni di aggiornamento durante il ciclo in VC rispetto a quello tradizionale. La trasmissione video veniva considerata accettabile ed inoltre il tipo di software utilizzato facilitava la raccolta e la consultazione successiva della documentazione scientifica prodotta. Conclusione La cultura del CQI si realizza anche attraverso il miglioramento del sapere scientifico e tecnico. I sistemi di videoconferenza possono contribuire a migliorare l'efficacia e la qualità della comunicazione. Bibliografia 1) Rettinger LA: Desktop Videoconferencing: Technology and Use for Remote Seminar Delivery Master's Thesis for the Department of Computer Science, North Carolina State University, 1995______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 Acute Pain Service e terapia multimodale per il controllo del dolore postoperatorio Moizo E., Marchetti C., Manzoni P., Bergonzi P., Putzu M., Berti M.OBIETTIVI Dal 1997 presso il nostro Istituto è stato istituito un servizio di Acute Pain Service (APS). L'obiettivo del nostro studio osservazionale, prospettico è stato quello di valutare l'efficacia e la sicurezza dei nostri protocolli di terapia antalgica nella gestione del dolore acuto postoperatorio. MATERIALI E METODI Abbiamo valutato prospetticamente, nel periodo Giugno-Dicembre 2001, 592 pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia addominale ed ortopedica maggiore con dolore atteso nel periodo postoperatorio severo. I protocolli prevedono l’applicazione di una terapia multimodale con associazione di antinfiammatori, oppioidi e/o anestetici locali, e più precisamente: antinfiammatori ad orari fissi e PCA di morfina o epidurale continua con oppioidi ed anestetici locali o cateterizzazione perinervosa continua. Sono stati valutati parametri vitali, dolore rest ed incident nelle prime 48 ore del periodo postoperatorio con particolare riguardo agli effetti collaterali quali nausea, vomito, parestesie agli arti e ritenzione urinaria. La rilevazione del dolore e degli eventuali effetti collaterali è stata effettuata dagli infermieri ogni 2-4 ore, mentre il medico anestesista ha valutato due volte al giorno i pazienti e su chiamata se necessario. RISULTATI Dopo interventi sull’alto addome (n=85) nelle prime 48 ore il dolore è ben controllato (VRS /= 3 considerando accettabile un dolore grave in percentuali inferiori al 5%. Mentre gli effetti collaterali non sono mai stati severi. L'associazione di anestetici locali ed oppioidi somministrati per via epidurale permette un adeguato controllo del dolore ed una ridotta incidenza di nausea e vomito in confronto alla somministrazione di morfina in PCA. Quando la procedura lo consente, come in ortopedia, l'uso di blocchi periferici continui garantisce un adeguato controllo del dolore postoperatorio e una ridotta incidenza di complicanze postoperatorie. ______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 Popliteal Catheter for Child Controlled Analgesia Marino G, De Simome C , Fierro G 2 nd Dept of Anaesthesiology - Ospedali Riuniti 24128 Bergamo , Italy e-mail : marinobg@tin.itBackground : The sciatic popliteal catheter proved to be safe and effective for postoperative analgesia after foot surgery in adults [Ref]. We tried to utilise that experience in children. Methods : After obtaining parental informed consent , also the children were explained the anaesthesiological strategy: - EMLA® cream application for a painless venepuncture. - Sleep before the block(s) and during the surgery. - Direct management of postoperative analgesia by asking the nurses to inject boluses of local anaesthetic when needed .Could the boluses make transient numbness of the foot. 25 children, 4 - 8 yr , 25 -45 kg , more than once operated under general anaesthesia and undergoing again surgery for congenital foot diseases , after eliciting both tibial and peroneal twitches were inserted a popliteal catheter .A femoral nerve block was performed if necessary. In the first 24 postoperative hours three boluses of 0.37% ropivacaine ( R ) 12-16 ml were planned to be injected. Afterwards , the administration of the boluses was managed by the child. By a Visual Analogue Scale ( 0 : absent - 10 : severe ) pain was assessed at the end of the operation , after 12 and 24 hours and every morning at rest (r) and on passive movement (m). Supplemental analgesia ( os paracetamol per os 15 mg/kg) and child's and mother's satisfaction ( 0 : unsatisfied - 10 : fully satisfied) were also recorded. The catheter was checked every day for signs or symptoms of infection or nerve damage and removed at the child's discharge. Results: see Table After the first 24 postoperative hours , 21 out of 25 the children asked for boluses only in the morning ( about 20 minutes before wound medication ) and in the evening ( before sleeping ). Two children complained of excessive numbness of the foot. Two catheters were badly positioned. Discussion. The catheter must be inserted only when both tibial and peroneal twitches are elicited with very little movement of the needle.12-16 ml of R is used to involve both nerves. The intermittent administration of R allows: - the child to regain control of his/her foot/leg and to tailor own analgesia. - the anaesthesiologist and the surgeon to check the neurological condition of the limb. Conclusion . We have 25 good reasons to continue…. Ref. Marino G et al - The Catheter in the popliteal fossa. IMRAPT 2002;14(2): ABSTRACT NO. 166 1 st World Congress on Regional Anaesthesia and Pain Therapy.--------------------------------------------------------------------------------------- Gender ( M/F) 16/9 Age ( yr) 6.3 ± 3.3 Weight ( kg) 28.1 ± 10.7 VAS score End of Surgery 0 ± 0.2 After 12 hr - r 0.6 ± 0.4 After 12 hr - m 0.8 ± 0.2 After 24 hr - r 1 ±1.2 After 24 hr - m 1.2 ± 1.4 Boluses ( n ) 10 ± 2 Mean VAS during hospitalization 1.8 ± 1.1 ******** 0.37% R ml /day 30 ± 12 Hospitalization (days) 4 ± 2 Paracetamol per os mg 530 ± 135 Child's Satisfaction 8 ± 1.5 Mother's Satisfaction 8.2 ± 1.1 -------------------------------------------------------------------------------------- Table.Values are mean ± SD; r : rest ; m : movement ______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 BLOCCO CONTINUO DEL PLESSO BRACHIALE IN ETÀ PEDIATRICA: TRATTAMENTO DI LESIONI COMPLESSE DELL’ARTO SUPERIORE S. Nava*, M. Melloni*, , E. Pataia§, M. Rampoldi§, L. Bertini* UOC Anestesia e Rianimazione*, UOC Chirurgia della mano e microchirurgia§ CTO – RomaIl trattamento postoperatorio delle lesioni complesse della mano in pazienti pediatrici risulta particolarmente complesso, anche per la scarsa collaborazione che i piccoli pazienti sono in grado di esprimere. Il blocco continuo del plesso brachiale, fornendo un’analgesia di ottimo livello, permette di far eseguire precocemente ai piccoli pazienti manovre terapeutiche e riabilitative che risulterebbero, altrimenti, estremamente dolorose. Materiali e Metodi: Sono stati trattati 10 pazienti di età compresa fra i 2.5 e 14 anni, peso compreso fra 13 e 35 kg, sottoposti ad interventi di ricostruzione microchirurgica di lesioni complesse dell’arto superiore. L’intervento è stato eseguito in tutti i casi in anestesia generale integrata con il blocco del plesso brachiale. Prima dell’inizio dell’intervento a tutti i pazienti è stato posizionato, con approccio infraclaveare, un catetere 24G per il blocco continuo del plesso brachiale. Per l’anestesia nei pazienti di età inferiore a 6 aa è stata utilizzata ropivacaina 0.2%, nei pazienti di età superiore è stata, invece utilizzata ropivacaina 0.5% 3mg/kg. La durata media degli interventi è stata di 4.5 ore (range 3 – 8.5 ore). Il trattamento postoperatorio è stato effettuato con ropivacaina 0.1% nei pazienti di < 6 aa e con ropivacaina 0.2% nei più grandi, con volumi 0.5-1 ml/anno di età a seconda della concentrazione utilizzata. Come rescue dose è stata utilizzato tramadolo 1mg/kg. Nel periodo postoperatorio è stato valutato il grado di sollievo dal dolore mediante scala comportamentale nei pazienti di età inferiore ai 5 aa, l’analogo visivo pediatrico è stato usato nei pazienti di età compresa fra 6 e 10 aa, ed una scala verbale a 5 punti nel paziente di 14 aa. Agli stessi tempi sono stati rilevati anche i parametri vitali. Sono stati anche effettuati controlli della crasi ematica e della funzionalità renale ogni 2 giorni nella prima settimana e successivamente ogni 8 gg. Tutti i pazienti erano sottoposti a trattamenti con eparina a basso peso molecolare. Risultati:La durata media del trattamento è stata di 16+2,5 giorni. In una paziente il trattamento è stato ripetuto per altri 15 gg, dopo 4 mesi, per eseguire un nuovo ciclo di fisioterapia. In questo periodo il consumo medio di tramadolo è stato di 0.3 mg/kg/die, limitatamente ai primi 8 giorni del postoperatorio. Il 90% dei pazienti ha manifestato un livello di dolore compreso tra scarso e moderato nei primi 8 giorni di trattamento ed assente nel periodo successivo. Non vi sono state modificazioni significative degli esami di laboratorio imputabili al trattamento prolungato con anestetico locale. Non sono stati rilevati segni di infezione nel sito di ingresso del catetere, né dislocamenti od ostruzioni che ne abbiano richiesto la rimozione anticipata. Conclusioni: Il blocco continuo del plesso brachiale costituisce un insostituibile metodo di trattamento di questi pazienti affetti da una grave patologia traumatica. Inoltre la simpaticolisi, che accompagna sempre un blocco nervoso periferico, costituisce un importante presidio terapeutico sia per la sopravvivenza immediata dell’innesto che per la prevenzione dell’insorgenza di sindromi algodistrofiche. Il protocollo terapeutico da noi descritto, anche se effettuato in un numero limitato di pazienti, si è dimostrato efficace e sicuro.______________________________ indice delle comunicazioni ESRA - Italia 2002 Informazioni sulla rivista ESIA-Italia EDUCATIONAL SYNOPSES IN ANESTHESIOLOGY and CRITICAL CARE MEDICINE - Italia costituisce la parte Italiana della versione Americana, pubblicata su Internet da Keith J Ruskin, Professore di Anestesia alla Università di Yale. I lavori saranno accettati sia in lingua Italiana che Inglese. In quelli di lingua Italiana un corposo riassunto in Inglese verrà preparato dalla redazione, qualora l'autore non fosse in grado di fornirlo. A cura della redazione sarà inoltre la traduzione in Italiano dei manoscritti inviati in lingua Inglese. La rivista sarà inviata gratuitamente a tutti quelli che ne faranno richiesta, inviando il seguente messaggio "Desidero ricevere ESIA versione italiana" indirizzato a LANZA@UNIPA.IT La rivista pubblica rewiews e lavori originali compiuti nei campi dell'anestesia e della medicina critica. I lavori originali riguardano ricerche cliniche, di laboratorio e la presentazione di casi clinici. Le reviews includono argomenti per l'Educazione Medica Continua (EMC), articoli di revisione generale o riguardanti le attrezzature tecniche. ESIA pubblica le lettere all'Editore contenenti commenti su articoli precedentemente publicati ed anche brevi comunicazioni. La guida per gli autori può essere consultata collegandosi al sito ANESTIT all'indirizzo: http://anestit.unipa.it/ utilizzando la sezione riservata ad ESIA-Italia; oppure può essere richiesta inviando un messaggio a lanza@unipa.it EDUCATIONAL SYNOPSES IN ANESTHESIOLOGY and CRITICAL CARE MEDICINE Sezione Italiana Il numero della rivista è anche ottenibile attraverso World-WideWeb WWW: l'URL per questo numero di ESIA è: http://anestit.unipa.it/esiait/esit0109.txt Il nome della rivista è esitaamm, dove aa è l'anno ed mm il mese (per esempio questo numero è esit0109.txt)LA REDAZIONE DI ESIA ITALIA DIRETTORE: Vincenzo LANZA Primario del Servizio d'Anestesia e Rianimazione Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli Palermo LANZA@UNIPA.IT Terapia Intensiva Antonio Braschi Primario del Servizio d'Anestesia e Rianimazione 1 - Policlinico S. Matteo - IRCCS Pavia Anestesia Cardiovascolare Riccardo Campodonico Responsabile dell'Unità di Terapia Intensiva Cardiochirurgica - Azienda Ospedaliera di Parma ricrob@mbox.vol.it Anestesia e malattie epatiche Andrea De Gasperi Gruppo trapianti epatici / CCM - Ospedale Niguarda - Milano Medicina critica e dell'emergenza Antonio Gullo Professore di Terapia Intensiva - Direttore del Dipartimento di Anestesia e Terapia Intensiva -Università di Trieste Anestesia ed informatica Vincenzo Lanza Primario del Servizio d'Anestesia e Rianimazione - Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli - Palermo Tossicologia Carlo Locatelli Direttore del Centro di Informazione Tossicologica Centro antiveleni di Pavia - Fondazione Scientifica "Salvatore Maugeri Clinica del Lavoro e della Riabilitazione"- Pavia Terapia Antalgica e Cure Palliative Sebastiano Mercadante Aiuto del Servizio d'Anestesia e Rianimazione - Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli - Palermo mercadsa@tin.it