_______________________________________________________

L’ ARCHITETTURA “THIN CLIENT” NELLE APPLICAZIONI OSPEDALIERE

_______________________________________________________

Marco Irone*, Rizzieri Carraro*, Mario Casarin**, Riccardo Larese°, Marco Trova°, Maurizio Dan* e Pasquale Piccinni**.
Ospedale Civile di Vicenza, Via Rodolfi, Vicenza
* Servizio di Anestesia e Rianimazione I
** Servizio di Anestesia e Rianimazione II
° Matika S.r.L. Viale Fusinato, Vicenza

marco.irone@infinito.it

INTRODUZIONE

I moderni criteri di gestione delle aziende ospedaliere richiedono di disporre di informazioni da utilizzare sia in ambito prettamente clinico, per aumentare l’efficienza del lavoro quotidiano in reparto, sia di applicazioni utili nel controllo di gestione, per facilitare l’amministrazione corretta e puntuale delle risorse economiche.

Entrambe queste esigenze rendono quindi desiderabile l’utilizzo di strumenti informatici all’interno dell’ospedale. L’applicazione delle nuove tecnologie consente di ottenere una notevole ottimizzazione nella raccolta e nella elaborazione dei dati, nell’organizzazione delle procedure esistenti, nella generazione di report e statistiche e nel controllo a distanza. Tutto ciò deve però essere strutturato in modo tale da assicurare la massima integrazione delle diverse nuove procedure informatiche fra loro e con la preesistente organizzazione del lavoro. In particolare è necessario che gli strumenti di gestione del sistema informatico non entrino in conflitto con le attività di reparto, aumentando i carichi di lavoro.

A questo proposito l’evoluzione dell’architettura dei sistemi informatici da configurazioni di tipo “client/server” a sistemi di tipo”thin client” appare particolarmente adatta all’ambiente ospedaliero. In questo articolo descriviamo le principali caratteristiche delle due architetture mettendole a confronto nelle possibili applicazioni di tipo ospedaliero.

 

ARCHITETTURA DELLE APPLICAZIONI “CLIENT/SERVER”

La prima diffusione dell’informatica è nata con architetture costituite da host o mainframe, grossi sistemi utilizzati da più utenti con un limitato numero di applicazioni controllate centralmente. Questa architettura, giustificata dagli elevati costi dell’hardware di quegli anni e dalla necessità di controllo da parte di personale altamente specializzato, limitava grandemente la libertà d’uso degli utenti (figura 1).

fig.1 Architettura applicativa Mainframe

L’origine dell’architettura Client/Server è contemporanea alla riduzione dei costi dell’hardware, alla nascita delle reti di computer e dell’interfaccia grafica. L’obiettivo principale era costituito da una separazione logica tra dati e programmi che permettesse di utilizzare con semplicità lo stesso patrimonio informativo anche con obiettivi diversi. Infatti, alla base dell’intera struttura applicativa esiste un data base, cioè un archivio strutturato di informazioni accessibili in maniera standardizzata da applicazioni realizzate con un linguaggio adeguato, chiamato SQL. In questa maniera, si rende notevolmente più semplice la creazione di nuove applicazioni, utilizzabili, grazie alla rete, da sistemi diversi. In altri termini su qualsiasi sistema collegato alla rete (Client) può essere eseguita un’applicazione che utilizza i dati residenti su di un unico sistema contenente il database (Server). I vantaggi introdotti da questa struttura sono innumerevoli: semplicità di sviluppo applicativo, flessibilità d’uso, integrabilità di hardware e sistemi operativi diversi, possibilità di utilizzo contemporaneo degli stessi dati da parte di più utenti (figura 2).

fig.2  Architettura applicativa Client/Server

A fronte di ciò si evidenziano, come aspetti negativi, una complicazione della gestione del sistema che si origina dalla complessità della struttura di comunicazione e dal ruolo attivo svolto da ogni computer collegato alla rete, che genera una potenziale minore affidabilità dell’intero sistema. Infatti, in una architettura di rete le elaborazioni che causano un errore in un sistema possono perfino generare un blocco di tutta la rete. Dal punto di vista della manutenzione del sistema l’architettura Client/Server richiede il controllo, l’allineamento e l’aggiornamento, oltre che del server, anche dei singoli client della rete, con un conseguente notevole aumento dei costi. Infine, diviene critico il ruolo del client la cui potenza elaborativa condiziona la performance globale risultante per l’utente.

 

ARCHITETTURA DELLE APPLICAZIONI “THIN CLIENT”

L’architettura “Thin client” (TC), definita anche in alcune situazioni “Application server” è un moderno tentativo di riassumere in un’unica soluzione i pregi delle due precedenti configurazioni, eliminandone i difetti.

Si può affermare infatti che l’obiettivo principale di un’architettura TC è la riduzione del Total Cost of Ownership (TCO) di un’installazione, mantenendo un elevato livello di flessibilità, usabilità e sicurezza del sistema.

Il concetto di TCO è stato introdotto da alcuni anni ed è stato significativamente enfatizzato anche da importanti aziende produttrici di hardware e software; come lascia capire l’espressione inglese la considerazione di base è che il costo di un sistema informatico si valuta misurando tutti gli elementi che lo costituiscono durante l’intero ciclo di vita, e quindi, oltre ai costi iniziali di acquisto, di installazione e test, anche da quelli relativi alla manutenzione, all’assistenza, alla gestione e risoluzione di eventuali problemi. Questo secondo gruppo di costi – costituito quasi esclusivamente da costi generati dall’attività dell’uomo – diventa sempre più consistente e percentualmente rilevante. La soluzione per ridurre e controllare il TCO è quindi la riduzione del complesso delle attività di manutenzione richieste dal sistema. In applicazioni critiche – come quelle di gestione dei reparti ospedalieri – la semplificazione della gestione e la riduzione nel numero e della durata degli interventi “sul campo” assume aspetti più rilevanti di quelli meramente economici: assicurare la continuità di servizio e la possibilità di svolgere operazioni di manutenzione (nel senso più ampio del termine) senza rendere necessario lo svolgimento di operazioni sui computer installati negli ambienti operativi diventa un “fattore critico di successo”.

L’architettura “thin client” realizza l’obiettivo della riduzione del TCO mediante lo spostamento della parte applicativa dei programmi svolti sui client presso il server. A prima vista potrebbe sembrare un “tornare indietro” alla vecchia architettura centralizzata, ma in realtà il processo è molto più sofisticato e dell’architettura centralizzata si recuperano unicamente i vantaggi: maggior livello di controllo, più elevato livello di sicurezza dell’intero sistema, semplificazione delle operazioni svolte in periferia.

Su di un server (application server) – eventualmente affiancato da “file server” e da “comunication server” nel caso delle installazioni più critiche e con maggior numero di utenti  -- vengono svolte, come programmi indipendenti e separati, le applicazioni richieste dai client; questi ultimi vengono utilizzati unicamente per l’input dei dati e per la mera visualizzazione dei risultati delle elaborazioni (figura 3).

fig.3 Architettura applicativa Thin Client

Due sono gli aspetti importanti di questa architettura che ne permettono la semplice introduzione anche come evoluzione di precedenti architetture di tipo client/server: 

  1. il mantenimento dell’interfaccia verso gli utenti delle applicazioni e dell’intero ambiente operativo (in parole povere un utente non si accorge che Windows sta “girando” su di un server e non sul suo computer locale)
  2. la trasportabilità di qualsiasi applicazione progettata per un ambiente client/server verso questa nuova architettura senza dover effettuare alcuna modifica ai programmi; questo significa, tra l’altro che tutto l’archivio dei programmi disponibili può essere riutilizzato in ambiente thin client, tranne che in casi sporadici.

 

VANTAGGI DI UNA ARCHITETTURA “THIN CLIENT” PER UN’ APPLICAZIONE OSPEDALIERA “CRITICA”

Si è visto come lo sviluppo dell’architettura dei sistemi informatici partendo da strutture nelle quali dati e programmi venivano conservati e gestiti del tutto “centralmente” (Mainframe), è passato a sistemi nei quali sia dati che programmi potevano essere conservati ed elaborati in periferia (Client/Server), per giungere a modelli in cui il controllo dei dati e dei programmi è del tutto centralizzato, ma in cui è contemporaneamente possibile garantire all’utente autorizzato l’uso di qualsiasi applicativo residente nell’unità centrale (Thin Client). E’ evidente come quest’ultima configurazione abbia delle caratteristiche tali da assicurare la massima sicurezza (integrità di dati e programmi) propri dei mainframe e al tempo stesso abbia la flessibilità e l’interfaccia utente evoluta, caratteristica dei sistemi client/server. 

A queste fondamentali caratteristiche positive se ne accompagnano altre che rendono vantaggiosa l’applicazione anche in ambiente ospedaliero.

  1. Manutenzione hardware e software
    La manutenzione hardware delle stazioni di lavoro si riduce alla sostituzione della macchina non più funzionante, senza doversi più preoccupare di ripristinare dati e programmi, in quanto non residenti nei computer remoti. Tale operazione può venire effettuata in pochi minuti anche da personale non tecnico, dato che si tratta semplicemente di sostituire il “terminale” non funzionante con un altro: all’accensione tornerà tutto come prima.
    La manutenzione software viene effettuata sul server ed è disponibile immediatamente su tutti i terminali in rete, senza dover in alcun modo intervenire sulle singole stazioni di lavoro. In ambiente ospedaliero queste caratteristiche rendono le applicazioni Thin/Client particolarmente vantaggiose in quanto non è necessario intervenire sui terminali che spesso sono allocati nelle vicinanze dei pazienti (reparti di degenza ordinari, terapie intensive, sale operatorie, …) rendendone il servicing problematico. Inoltre, la rapidità della sostituzione di un terminale difettoso, indipendentemente dall’apporto di personale specializzato garantisce la necessaria continuità di funzionamento del sistema in tutti i momenti della giornata sia lavorativa che feriale.
    L’integrità dei dati è garantita dal fatto che il database ed i programmi risiedono esclusivamente nel server e non possono essere di fatto modificati da personale non in possesso delle chiavi software e hardware necessarie. Il software, inoltre, può venire aggiornato a distanza attivando una connessione remota sia via internet o, preferibilmente di tipo “punto a punto”, garantendo la massima sicurezza al sistema.
  2. Tipologia delle stazioni di lavoro
    In conseguenza del fatto che sul cliente non vengono eseguite applicazioni, ma viene solamente visualizzato il risultato delle elaborazioni eseguite sul server, le prestazioni del sistema risultano indifferenti alla configurazione degli stessi. In altre parole non sono richiesti né processori molto potenti, né memorie centrali di grandi dimensioni, né dispositivi di memorizzazione di massa, come dischi fissi o floppy disk. Vengono infatti prodotti terminali ad hoc di costo contenuto, privi di unità di memorizzazione e di dimensioni ridotte, anche se l’aspetto più interessante è costituito dal fatto che possono essere vantaggiosamente utilizzati computer obsoleti, come ad esempio quelli dotati di processore Intel 486, che altrimenti risultano inutilizzabili per qualsiasi moderna applicazione.
    Un altro aspetto non trascurabile è costituito dal fatto che la quantità ridotta di informazioni necessarie per l’esecuzione delle applicazioni sui client permette l’utilizzo anche da parte di utenti “remoti” che utilizzano linee telefoniche per collegarsi al sistema con un normale modem, senza che ci sia un significativo decadimento di prestazioni rispetto al collegamento su rete LAN; in questa maniera si permette ad esempio ai medici di lavorare da qualsiasi località (anche dalla propria abitazione) con la stessa interfaccia in uso in reparto, con notevoli risparmi sull’addestramento dell’uso dell’applicazione. Evidentemente l’ambiente applicativo e il sistema forniscono tutte le funzioni di protezione delle informazioni e la certificazione degli utenti che assicurano la necessaria riservatezza delle informazioni.
  3. Sicurezza del sistema
    Gli aspetti relativi alla sicurezza sono oggi tra i più delicati per qualsiasi sistema informatico, in conseguenza dell’aumento della complessità introdotta dai nuovi hardware e dai nuovi software. L’aspetto della sicurezza riveste una particolare rilevanza nel contesto delle applicazioni ospedaliere, basti pensare alla necessità di assicurare una elevata continuità di servizio (cioè assicurare che la percentuale di tempo in cui il sistema non risulti utilizzabile sia piccola e controllata) ed alla necessità di assicurare la riservatezza e l’accesso selezionato alle informazioni.
    Diversamente da come viene generalmente ritenuto, la sicurezza non dipende unicamente da fattori tecnici, ma è condizionata da aspetti organizzativi e comportamentali. La configurazione di dispositivi hardware e software sui sistemi di elaborazione – come sistemi di backup, gruppi di continuità, controlli degli accessi – non è sufficiente a garantire la sicurezza se questa non viene gestita affidandone precise responsabilità e assicurando la collaborazione degli utenti. Anche in queste condizioni, tuttavia, non può essere esclusa la possibilità che vengano eseguite operazioni errate da parte degli utenti che portino a guasti o malfunzionamenti.
    Appare evidente quindi come la riduzione degli elementi “intelligenti” del sistema presenti in “periferia” generata dall’architettura TC assicuri un aumento del livello di sicurezza dell’intero sistema, in quanto la gran parte delle attività vengono svolte su sistemi centralizzati, adeguatamente protetti dal punto di vista sistemistica e logistico, e più facilmente monitorabili e configurabili da personale tecnico. Inoltre, la mancanza del floppy disk e dell’unità cd-rom qualora si adottino terminali Windows CE ne garantisce l’impossibilità di un uso improprio.

 

CONCLUSIONI

I continui progressi nel campo delle tecnologie informatiche hanno comportato quasi sempre dei vantaggi nei termini di riduzione dei costi e aumento delle prestazioni. Oltre a questi, per mezzo dell’architettura Thin Client si è ottenuto un aumento dei livelli di sicurezza (hardware e software) delle applicazioni e dei dati e, contemporaneamente, la riduzione del tasso di obsolescenza dell’hardware.

Appaiono quindi evidenti gli innumerevoli vantaggi dell’applicazione di questo tipo di architettura nel campo della sanità ed, in particolare, nell’ambito di aree definite “critiche” (rianimazione, unità coronarica, sala operatoria, …) sia perché vengono trattati pazienti ad alto rischio sia perché l’impiego di risorse è massimale, e pertanto, proprio in questi reparti, deve essere garantita in modo particolare sia la flessibilità delle applicazioni che la sicurezza e la stabilità del sistema.

Inoltre, specie in ambienti in cui è difficile poter continuamente adeguare le apparecchiature, la riduzione del tasso di obsolescenza delle stesse è fondamentale dal punto di vista economico ma anche da quello prettamente tecnologico.

GLOSSARIO

Archivio
Una qualsiasi raccolta di dati e informazioni, disponibile su supporto cartaceo, o in formato elettronico o informatico. Un archivio non possiede necessariamente una strutturazione definita, e normalmente è accessibile unicamente secondo un logica di ricerca. Un semplice esempio di archivio può essere rappresentato dall’elenco delle copie della corrispondenza spedita; se le copie vengono archiviate per data, risulta molto difficile, ad esempio, ritrovare tutte i documenti inviati allo stesso destinatario.

Database
Un database è una struttura informatica di archiviazione di dati. Le caratteristiche fondamentali di un database sono:

  1. la completa separazione tra dati ed applicazioni, che permette la definizione di un “modello concettuale” dei dati che riflette gli aspetti organizzativi della realtà da cui i dati sono estratti
  2. la memorizzazione delle informazioni in strutture standardizzate definite “tabelle”; ogni tabella corrisponde ad una “classe di entità” cioè uno specifico aspetto della realtà sotto esame, e le tabelle sono collegate tra loro tramite “relazioni”
  3. la disponibilità di un linguaggio di accesso al database standardizzato.

Grazie a queste caratteristiche un database è un ambiente di semplice accesso, dal quale è possibile estrarre informazioni anche per scopi diversi da quelli per cui è stato inizialmente progettato, e che può essere integrato con applicazioni di tipo diverso, sviluppate anche in maniera completamente indipendente.

Client
Un computer connesso ad una rete che non mette proprie risorse a disposizione della rete ma, al contrario, utilizza quelle rese disponibili da altri computer. Un computer che in una rete, esegue delle applicazioni richiedendo informazioni e risultati ad un altro sistema connesso alla rete stessa.

Engine
L’engine, cioè il “motore” di un database è la parte dell’applicazione che riceve le domande dei client ed opera sulle tabelle contenute. I tempi di risposta, e quindi la performance complessiva del sistema, dipendono dalla qualità del software con cui è stato realizzato l’engine e dalla configurazione del server dove viene eseguita l’applicazione. In particolare la disponibilità di grandi masse di memoria centrale, di processori potenti e di memorie di massa (dischi fissi) con tempi di accesso molto bassi garantiscono le migliori prestazioni. Risulta al contrario indifferente la potenza elaborativa del client utilizzato per determinare i tempi di accesso al database. I più moderni motori di database utilizzano tecniche molto sofisticate – come ad esempio le stored procedures – per ottimizzare ulteriormente i tempi di risposta del database.

Front End
Il front end è la parte di un’applicazione che viene vista dall’utente. Si tratta di un concetto piuttosto esteso che comprende sia le caratteristiche in interfaccia (aspetto grafico, utilizzo dei comandi e dei testi funzionali, utilizzo del mouse) sia le caratteristiche funzionali, cioè la definizione delle operazioni eseguibili dall’applicativo e le modalità con cui possono essere svolte. Il front end di un applicazione viene eseguito sul client, mentre l’engine viene eseguito sul server; questo rende possibile separare dal punto di vista concettuale ed operativo i compiti di sviluppo relativi all’accesso ai dati da quelli relativi alla gestione dell’interfaccia. In questa maniera, infine, è possibile sviluppare applicazioni che utilizzino client di tipo diverso (con sistemi operativi diversi) sviluppando per ognuno di essi un apposito front end.

LAN (Local Area Network)
Una LAN – in italiano si parla di rete locale – è il collegamento effettuato per mezzo di un sistema di cablaggio – di una serie di sistemi di elaborazione. La caratteristica tecnica fondamentale di una LAN è che il sistema di cablaggio, cioè l’insieme dei dispositivi hardware che collegano i computer, è controllato interamente dal proprietario della rete. Si parla di WAN (Wide Area Network) quando, essendo lontani i dispositivi da collegare, una parte del traffico avviene su linee di comunicazione pubbliche, come ad esempio le reti pubbliche telefoniche. Oltre all’hardware, una rete richiede un software (il sistema operativo di rete) che sovrintende e gestisce le comunicazioni tra i computer collegati. Le funzioni fondamentali realizzate con una LAN sono: la condivisione di alcune risorse (ad esempio i dischi e le stampanti di un computer possono essere utilizzati anche dagli altri computer della rete) e la possibilità di comunicazione tra i computer della rete, che permette ad esempio di realizzare i sistemi di posta elettronica. Si chiama server un sistema che mette le sue risorse a disposizione della rete, e client un computer che invece utilizza, oltre alle proprie, le risorse di uno o più server. In una LAN possono essere realizzate soluzioni applicative di tipo “client/server” in cui l’elaborazione avviene congiuntamente tra un server ed alcuni client ad esso collegati: in questo caso il client iniva delle richieste al server che le elabora e trasmette i risultati al client richiedente; l’esempio più comune da questo punto di vista sono le applicazioni basate su database (vedi database, engine).

Punto a Punto
Si intende per “punto a punto” la connessione diretta tra due sistemi informatici. Per esempio, si ottiene una connessione punto a punto quando si effettua una telefonata nella quale si mette in comunicazione un telefono con un atro apparecchio telefonico (o un apparecchio fax con un atro apparecchio, … ). I protocolli di comunicazione sono a discrezione degli interlocutori e non sono imposti quindi dalla rete pubblica. Ad esempio, chi si collega a Internet deve utilizzare necessariamente il protocollo IP, mentre nel caso di una connessione punto a punto il protocollo di comunicazione è del tutto indipendente, e viene deciso di volta in volta (trasmissione di fax, immagini con “videolento”, ECG a distanza, sistemi di telemetria, …).

Mainframe
Con il termine mainframe od host si intende un elaboratore di grossa potenza elaborativa utilizzato da un numero molto elevato di utenti, indicativamente da 100 in su, ma anche da alcune migliaia di utenti nelle organizzazioni più grandi. La classe di elaboratori utilizzati da un minor numero di utenti viene normalmente definita “minicomputer”. La caratteristica fondamentale degli host computer è la possibilità di eseguire in maniera molto affidabile, cioè garantendo una elevata continuità di servizio, applicazioni di tipo gestionale. Queste applicazioni sono caratterizzate da un’interfaccia verso l’utente molto semplice, priva di grafica e, ad esempio, senza l’utilizzo del mouse. I mainframe – quasi una sorta di dinosauri della preistoria dell’informatica – hanno visto il loro periodo di massimo sviluppo e di massima diffusione nei primi anni dell’era informatica. Quando, a partire dai primi anni 70, i costi dell’hardware hanno cominciato a diminuire, non vi è stato più alcun motivo per immobilizzare grosse risorse finanziarie in strumenti che, a causa della loro complessità, presentavano costi di acquisto e di gestione particolarmente elevati. I mainframe sono quindi stati progressivamente sostituiti dai minicomputer (anche questi sistemi multiutente ma caratterizzati da minori dimensioni e maggiore semplicità d’uso) e dai personal computer; oggi i mainframe vengono utilizzati solo in alcune grosse organizzazioni (aziende ospedaliere, banche, grandi aziende…).

Server
Si possono dare due definizioni diverse di server. La prima riguarda unicamente l’architettura della rete, ed in questo contesto si definisce server qualsiasi computer che, in una rete, mette alcune sue risorse (come ad esempio dischi e stampanti) a disposizione degli altri computer collegati, che vengono chiamati client. Nelle reti più evolute con il termine server si intende il computer che svolge funzioni di amministrazione della rete, quali ad esempio il riconoscimento e l’autorizzazione all’accesso degli utenti che si collegano, il controllo del traffico, la gestione della riservatezza delle informazioni. Dal punto di vista applicativo – cioè considerando le applicazioni che vengono eseguite sulla rete – con il termine server si intende un sistema che esegue parte delle applicazioni che vengono utilizzate dagli utenti tramite i client. Si parla in questo caso più precisamente di “application server” ed un sistema di questo tipo può, ad esempio, contenere il database che viene interrogato dalle applicazioni dei client.

Sistema Operativo
Il sistema operativo è costituito dall’insieme dei programmi che controllano e governano il funzionamento di un computer; essi svolgono quindi compiti di gestione del sistema come ad esempio l’esecuzione delle copie degli archivi od il controllo delle linee di comunicazione. I programmi applicativi, al contrario, sono quelli utilizzati dagli utenti per svolgere i compiti loro assegnati, come ad esempio registrare la contabilità od i ricoveri dei pazienti; i programmi applicativi utilizzano i servizi di gestione del sistema messi a disposizione dal sistema operativo. In un personal computer, ad esempio, Windows è il sistema operativo e Word è uno dei programmi applicativi utilizzabili. Quando il sistema operativo serve anche per controllare la rete si parla di sistema operativo di rete.

SQL (Structured Query Language)
Il termine SQL significa in italiano “Linguaggio di Interrogazione Strutturato” ed è il linguaggio standard con cui vengono eseguite le operazioni su di un database relazionale. Non si tratta ovviamente solo delle operazioni che permettono unicamente l’interrogazione dei dati, ma anche di quelle che permettono la scrittura, la modifica, la cancellazione, la riorganizzazione dei dati stessi. Questo linguaggio è stato inizialmente creato da IBM per il proprio database, ma la sua sintassi è pubblica e questo ha permesso che qualsiasi produttore fosse in grado di creare nuovi database compatibili con il linguaggio SQL. In questa maniera si è creata una standardizzazione di fatto tra tutti i database relazionali esistenti sul mercato che, grazie ad essa, possono scambiarsi informazioni.

Thin Client
Il thin  client è il client di un “application server” e la sua funzione è unicamente quella di fornire il front end delle applicazioni, cioè di consentire l’input dei dati e la visualizzazione dei risultati delle elaborazioni. Anche se può essere utilizzato un normale personal computer per svolgere il ruolo di thin client, spesso si utilizzano sistemi appositamente realizzati e caratterizzati da: processori poco potenti, piccola memoria centrale, mancanza di dischi fissi o floppy disk; infatti, dato che le elaborazioni avvengono sull’application server, non sono richieste risorse particolari per configurare il client. Inoltre, per questo motivo, possono essere vantaggiosamente utilizzati sistemi tecnologicamente obsoleti, come ad esempio computer dotati di processore 486, per svolgere il ruolo di thin client.

Total Cost of Ownership
Costi complessivi sostenuti per possedere un sistema informatico, dati dalla somma dei costi derivanti dall’installazione e dalla manutenzione (sia hardware che software).

 

BIBLIOGRAFIA

Famiglia Windows 2000 Server
http://www.microsoft.com/italy/windows2000/guide/server/features/default.asp
La famiglia Windows 2000 Server è stata progettata sulla base della più avanzata tecnologia Windows NT.
Grazie a un insieme di servizi applicativi, servizi di directory, funzioni di gestione di file e stampa, caratteristiche Web e per le comunicazioni con elevati livelli di affidabilità, funzionalità di gestione efficienti e supporto dei più recenti prodotti hardware di rete, questo sistema operativo rappresenta la soluzione migliore per integrare i servizi Internet nelle attività aziendali.

Terminal Services
http://www.microsoft.com/italy/windows2000/guide/server/overview/terminalservices/
La funzionalità Terminal Services di Microsoft® Windows® 2000 Server consente di visualizzare il desktop di Windows 2000 Professional e le più recenti applicazioni per Windows sui desktop che normalmente non sarebbero in grado di eseguire Windows. Grazie all'emulazione di terminale, Terminal Services consente di eseguire lo stesso gruppo di applicazioni su diversi tipi di hardware desktop. Per le aziende che desiderano rendere più flessibile la distribuzione delle applicazioni e contenere i costi di gestione del desktop, l'architettura Terminal Services apporta un importante miglioramento alla tradizionale architettura client/server a due o tre livelli basata su server e su PC completamente scalabili.

Domande frequenti sui Servizi Terminal di Windows 2000
http://www.microsoft.com/italy/windows2000/guide/server/overview/TerminalServices/Faq.asp

 

 


Informazioni sulla rivista

ESIA-Italia
EDUCATIONAL SYNOPSES IN ANESTHESIOLOGY and CRITICAL CARE MEDICINE - Italia
costituisce la parte Italiana della versione Americana, pubblicata su Internet da Keith J Ruskin, Professore di Anestesia alla Università di Yale. I lavori saranno accettati sia in lingua Italiana che Inglese. In quelli di lingua Italiana un corposo riassunto in Inglese verrà preparato dalla redazione, qualora l'autore non fosse in grado di fornirlo. A cura della redazione sarà inoltre la traduzione in Italiano dei manoscritti inviati in lingua Inglese. La rivista sarà inviata gratuitamente a tutti quelli che ne faranno richiesta, inviando il seguente messaggio "Desidero ricevere ESIA versione italiana" indirizzato a LANZA@UNIPA.IT

La rivista pubblica rewiews e lavori originali compiuti nei campi dell'anestesia e della medicina critica. I lavori originali riguardano ricerche cliniche, di laboratorio e la presentazione di casi clinici. Le reviews includono argomenti per l'Educazione Medica Continua (EMC), articoli di revisione generale o riguardanti le attrezzature tecniche. ESIA pubblica le lettere all'Editore contenenti commenti su articoli precedentemente publicati ed anche brevi comunicazioni. La guida per gli autori può essere consultata collegandosi al sito ANESTIT all'indirizzo: http://anestit.unipa.it/ utilizzando la sezione riservata ad ESIA-Italia; oppure può essere richiesta inviando un messaggio a lanza@unipa.it EDUCATIONAL SYNOPSES IN ANESTHESIOLOGY and CRITICAL CARE MEDICINE Sezione Italiana
Il numero della rivista è anche ottenibile attraverso World-WideWeb WWW: l'URL per questo numero di ESIA è: http://anestit.unipa.it/esiait/esit00010.txt
Il nome della rivista è esitaamm, dove aa è l'anno ed mm il mese (per esempio questo numero è esit0010.txt)

LA REDAZIONE DI ESIA ITALIA

DIRETTORE: Vincenzo LANZA
Primario del Servizio d'Anestesia e Rianimazione Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli Palermo
LANZA@UNIPA.IT

Terapia Intensiva

Antonio Braschi
Primario del Servizio d'Anestesia e Rianimazione 1 - Policlinico S. Matteo - IRCCS Pavia

Anestesia Cardiovascolare

Riccardo Campodonico
Responsabile dell'Unità di Terapia Intensiva Cardiochirurgica - Azienda Ospedaliera di Parma
ricrob@mbox.vol.it

Anestesia e malattie epatiche

Andrea De Gasperi
Gruppo trapianti epatici / CCM - Ospedale Niguarda - Milano

Medicina critica e dell'emergenza

Antonio Gullo
Professore di Terapia Intensiva - Direttore del Dipartimento di Anestesia e Terapia Intensiva -Università di Trieste

Anestesia ed informatica

Vincenzo Lanza
Primario del Servizio d'Anestesia e Rianimazione - Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli - Palermo

Tossicologia

Carlo Locatelli
Direttore del Centro di Informazione Tossicologica Centro antiveleni di Pavia - Fondazione Scientifica "Salvatore Maugeri Clinica del Lavoro e della Riabilitazione"- Pavia

Terapia Antalgica e Cure Palliative

Sebastiano Mercadante
Aiuto del Servizio d'Anestesia e Rianimazione
- Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli - Palermo mercadsa@tin.it